La natura è più forte dei mercanti

Fra i tanti esempi in merito alla drammatica situazione idrica c’è quello della Germania, dove a causa della siccità il fiume Reno si è abbassato notevolmente di livello e i trasporti di merci si sono dovuti ridurre conseguentemente a un terzo del carico delle navi che vi transitano.

Natura vs Mercanti

I mercanti che credono che il sistema della crescita infinita (anche di rifiuti) in un mondo dalle risorse finite possa continuare senza problemi fanno i conti con qualcosa di estremante più forte e intelligente di loro, la natura. Nei loro calcoli e previsioni c’è solo il profitto, il soldo, il potere di accumulare sempre e comunque a scapito di tutto e tutti, asfaltando qualsiasi cosa incontrino sul loro cammino.
Non hanno però previsto che più sferri un colpo alla natura e più lei te lo rimanda con interessi che i poveri mercanti nemmeno si immaginano. O meglio, adesso i risultati della guerra alla natura sono sotto gli occhi di tutti e non lasciano spazio a dubbi o vaghe interpretazioni: se il mondo viene lasciato in mano ai mercanti della crescita, non abbiamo nessuna possibilità di sopravvivenza.

Per una vità più consapevole, anche nell’uso dell’acqua

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Ecco cosa si sono dimenticati i mercati

I mercanti nella loro frenesia di guadagno, non hanno previsto che senza acqua non si vive, che con le ondate di calore sempre più forti si finirà per bruciare ogni albero esistente e alla fine cosa respireremo?
I governi che si sono preoccupati solo di stendere tappeti rossi ai mercanti non sono in grado di affrontare, ma soprattutto non vogliono, la situazione che richiede valori, idee, capacità, intelligenza e lungimiranza, tutti aspetti assenti dalla loro prospettiva.
Bisogna agire direttamente per realizzare progettualità e soluzioni che mettano al primo posto la tutela della persona e della natura senza la quale non sopravvive nessuno di noi.
Lavorare quindi per creare il vero benessere e la vera salute delle persone che non passa certo per il profitto di multinazionali senza scrupoli. Abbiamo conoscenze, capacità, idee, inventiva, tecnologia per costruire un mondo dove i parametri siano una vita dignitosa per tutti, nessuno escluso, con cibo, acqua, riparo, energia garantiti, in un contesto pacifico e di rispetto reciproco.

Non è utopia il futuro

Tutto cioè non è affatto utopico perché la vera utopia è pensare che il sistema dei mercanti della crescita infinita possa convivere con la natura. Ormai sempre più persone capiscono che i due aspetti sono in collisione e a rimetterci le penne siamo noi, la natura si riprenderà egregiamente dopo la nostra scomparsa.
Visto che abbiamo ricevuto in dono il paradiso che si chiama terra, proteggiamolo in tutti i modi, per noi come genere umano e per i nostri figli e nipoti, se ancora ci interessa veramente qualcosa di loro.

Paolo Ermani_ C’è anche un altro modo.